mercoledì 14 dicembre 2016

Citazioni, Per sempre, Susanna Tamaro

- Solo invecchiando ci si rende conto della gravità di certe parole e tutto ciò che abbaaimo mancato, per superficialità, per egoismo, per fretta, comincia a pesare sul nostro cuore, ma il tempo ormai è andato e non torna più indietro.

- Di quanto dolore sono fatte le nostre vite? Di quanto dolore evitabile? Alle volte penso che al momento della nostra morte non vedremo scorrere tutta la vita, come dicono, ma soltanto una piccola parte, i gesti d'amore nascosti, la carezza non fatta, la comprensione non data, quel muso inutile tenuto troppo a lungo, quella caparbietà nutrita soltanto di se stessa.

- Tutti i se non sono che una scheggia di vetro, limatura di ferro, zucchero che si appicica sotto le scarpe e scricchiola. E' lo stesso scricchiolio delle catene che mi avvolgono da trent'anni. A volte le sento strette fino ad entrare nella carne, a volte sono più sciolte e riempiono la stanza con rumore di ferraglia. Con quelle stesse catene, la sera mi siedo di frone al fuoco e immagino di averti accanto.

- Si deve attraversare l'inferno, per andare in alto è necessario prima scendere in basso.

- E' necessario perdersi per ritrovarsi..

- Non avevo mai immaginato che tra me il vetro ci fosse un qualche tipo di relazione, che anche io potessi essere un lampadario di Murano o un bicchiere di cristallo, qualcosa insomma che potesse andare in mille pezzi. Ero davvero fragile? Si, ero fragile.

- Mi sono spesso chiesto se la solitudine esaspera la sensibilità o se si sceglie la solitudine perchè si è esasperati dalla sensibilità.

- L'amore non esiste. Esistono solo le convenzioni e le convenzioni rendono prigioniere le persone.

- Una pietra è pur sempre una cosa viva, la pietra si può scheggiare, rompere, può trattenere il calore del sole e restituirlo. Al contrario, io ero un'unica distesa di gelo, di silenzio, di impassibilità. Un freddo siderale di una notte senza fine.

- Dentro di me si era creato uno spazio nuovo che prima non esisteva. In quello spazio c'era un vuoto. Un vuoto inquieto, assetato, che richiedeva la tua presenza. E quella presenza eri tu.

- Sfuggo ciò che mi insegue, ciò che mi sfugge inseguo (orazio).

- I libri sono come i cioccolatini, assaggiarne uno e poi un altro e un altro ancora, fino a trovarne uno da soddisfarti.

- Quando ci si rinfaccia le cose, non si è più in due nel rapporto, ma in tre, tu, io e il tarlo che ha cominciato a rodere la storia.

- Fermarsi, distrarsi vuol dire soccombere.

- Quando si scende, dov'è il fondo? Percorri dei gradini, sei convinto che siano gli ultimi, ma poi giri e vedi che ce ne sono altri, la scala continua verso il basso, s'avvolge su stessa come  il pozzo di San Patrizio.

- Siamo sottili sfere di vetro, basta un urto minimo per trasformarci in schegge.

Trama libro: http://ilypiaceredellalettura.blogspot.it/2016/11/per-sempre-susanna-tamaro.html

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